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La congiura mi ha abbandonata. Sigh

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Beh non poteva durare davvero per sempre. Io non credevo durasse e col tempo mi sono anche abituata alla sua mancanza. Ma se poi tutto ricomincia, se poi ci si torna a sentire, si rischia di rivedersi, sarebbe bello che la congiura fosse ancora con me, come unica mia consolatrice e mezzo per fugare i dubbi. Invece no. Niente congiura a farmi compagnia oggi pomeriggio. E io ricado in uno stato che era quasi estraneo per me. Lo è stato per un po’ di tempo. L’inferno in terra era finito, dopo il breve periodo di paradiso. Se l’inferno è ricominciato, a questo punto è lecito sperare che tra poco sarà sostituito da uno stralcio di paradiso. E così sarà, con ogni probabilità, per due ore o meno di un giorno che ancora deve venire. Ma io non so se voglio che giunga. E poi un’altra cosa: possibile che tutte le volte che cerco di far capire qualcosa senza dirla, puntualmente questa non è compresa? Certo, direte voi, cosa pretendi da un messaggino? In effetti, non posso pretendere nulla, nè da un messaggino, nè da altro, ma il pensiero che mi ha assalita dopo secoli che non si presentava alla mente (e che non svelerò in questa sede nè a chicchessia neanche sotto tortura) si è insinuato nuovamente e mi ha fatto stare molto male. Io non credo di essere mai capace di affrontare la realtà che sta dietro questo pensiero, perchè sono convinta che una realtà ci sia, ma non voglio proprio scoprirla. Cercavo di individuare un momento che nella mia vita potrebbe essere oscurato temporaneamente dalla realtà, perchè tanto qualcos’altro sosterrebbe il mondo che mi crollerebbe addosso. Ma non l’ho trovato. Certamente non è contemplato nei prossimi tre anni. Dalla maturità è iniziato un periodo senza ritorno fino alla laurea che spero prima o poi giungerà. Non posso permettermi di stare così male, perchè quando mi sveglio la mattina non parto quasi mai con il bel pensiero: oggi farò qualcosa che mi piace e mi rende felice. Io vorrei potrermi svegliare così e allora avrei certo modo di sopportare il crollo dell’universo. Ma al momento attuale no. Niente mi sa dare questa spinta vitale se non quello che non ho. E per questo mi devo tenere il dubbio, che è sempre meglio della realtà, la quale – ci metto una mano sul fuoco – non corrisponde certo a quella che vorrei. Il delirio di onnipotenza mi ha abbandonata da un po’, oggi di certo non era più con me. Oggi con me c’era solo un Essere che non potrei neanche nominare perchè non sono abbastanza innocente e il delirio di IMpotenza. Sono assolutamente impossibilitata ad agire in qualunque modo. Non ho strumenti che mi possano permettere di uscire vittoriosa. Non si tratta di conoscere nozioni enciclopediche, si tratta di essere compatibili oppure di qualcos’altro che io non posso comunque controllare. E quando lo faccio presente agli altri, questi generelmente mi danno ragione, non possiamo controllare tutto e dobbiamo accontentarci del poco potere che abbiamo sulle cose poco importanti della vita. Credetemi, non vorrei che fosse il cibo a sostenermi, io tra l’altro ne consumo anche troppo ma dicono che sono magra…. mah…., vorrei poter vivere di quello che celebro ormai quasi da un anno. Ma vi rendete conto, ormai è quasi passato UN ANNO. Incredibile. Sono successe molte cose. Io però confesso di avere una sete insaziabile, aggiungo anche però che stavolta ci speravo proprio. Era una cosa oscena. Non avete neanche la più pallida idea di come io potessi sperare in un rivoltamento completo della mia vita. E invece no. Cioè, mi spiego meglio. Il rivoltamento, e anche bello grosso, c’è stato eccome, ma adesso che ci penso, io, come sempre faccio ma come altrettanto di frequente sono puntalmente delusa, volevo qualcosa di più. Lo so, è già tanto quello che ho, chi si accontenta gode e tutte queste frasi simili. E anche se può sembrare che io stia chiedendo il TROPPO, si deve anche sapere che finora ho praticamente avuto a che fare solo con il NIENTE. Non voglio fare la vittima, ma se sono tanto una forza della natura, mi spiegate cosa ci faccio ancora in questo stato? Io credo, e piuttosto temo, che ci sia qualcosa che non va. Io non voglio mettere in dubbio le parole altrui, nè travisare nessuno, ma, allora, io devo chiarire il significato di certe cose dal mio punto di vista e anche da quello altrui. Cioè, cercando di spiegarmi meglio, forse dovrei chiedere che cosa intendono le persone quando mi dicono certe cose. Trovando eventualmente differenze tra il significato attribuito a certe parole da me e quello attribuito dagli altri, allora potrei spiegarmi questa ENORME e INCOLMABILE dioscordanza tra la realtà e quello che pare io sia. Ripeto, non voglio mettere in dubbio la sincerità di nessuno, lungi da me il farlo, ma è un logorio di nervi trovare una ragione a questa mia situazione. Guardate, sinceramente non so nemmeno più che cosa sto scrivendo. Lo sto facendo per non ritrovarmi nello stato in cui versavo prima. Non ce la faccio a ripassare un momentaccio così. Ma ormai le idee si stanno esaurendo e non c’è nessuno disponibile a chicchierare. Lo so che non c’è. Ma non colpevolizzo nessuno. Insomma, ognuno ha la propria vita e quel che chiedo io è una presenza costante nella mia. Ma questo sì che mi rendo conto essere DAVVERO troppo e non constringerò mai alcuno a soddisfare questo mio capriccio. Tra l’altro con ogni probabilità questi pensieri rimarranno sconosciuti a tutti quanti, saranno noti solo a me e alla memoria che li contiene. Forse, in fin dei conti, il lavoro di giornalista non era per me. Io spesso scrivo per non sentirmi sola, a volte – quando mi va grassa – perchè mi sento felice. Ma ormai la felicità è un ricordo dolce e lontano, per quanto riguarda la solitudine, anche se ringrazio chi cerca di darmi ascolto il più a lungo e il più spesso possibile, è una sensazione che provo troppo spesso per non farci caso. Io conosco molte persone. Alcune di queste sono mie amiche carissime a cui io voglio un bene sconfinato e loro ne vogliono a me. Persone alle quali forse devo chiedere scusa, perchè sicuramente un torto almeno l’ho fatto (con la stupidità che mi ritrovo addosso, ne ho fatta qualcuna sicuramente!). E in fin dei conti è anche giusto che io mi ritrovi sola quando ho bisogno. Anche perchè io ho un COSTANTE bisogno. Sono sempre sull’orlo di una crisi di astinenza. Astinenza da cosa, proprio non saprei dirvi. Non fumo, non bevo, non gioco d’azzardo, non mi drogo (anche perchè lo sono già abbastanza di mio), la televisione la vedo regolarmente. Credo di essere in astinenza di affetto. Questo sì. E non perchè non me ne viene dato, no affatto, bensì perchè in questo momento (come sempre vorrei che fosse) mi semrvirebbe un essere che mi stesse attaccato alla schiena in un abbraccio eterno o una cosa simile. Niente di perverso e pornografico, non travisatemi! quelle cose lasciatele fare al mio prof di letteratura, bensì un essere vivente che io posso sentire, che ha una massa, un volume, una temperatura (così si capisce che so che il mio Angelo Custode è sempre lì, peccato che io non lo possa percepire…) e che mi abbracci perennemente. Ecco adesso forse l’immagine è esagerata, ma credetemi, sarebbe bello poter tornare a casa la sera e trovare questa specie di creatura fatata che non ha bisogno di sentirti parlare, che non pensa niente di te (o meglio, che di te pensa, ma tutto il bene di questo mondo, che quasi ti crede una creatura irreale da quanto gli piaci!!), che ti conosce, ti capisce, che ti fa stare bene, che comprende al volo se c’è qualcosa che non va, alla quale tu non devi dire niente. Non mi riferisco a uno scaricabarile, a una persona che si occupa di risolverti i problemi o che si prende la responsabilità delle tue azioni, bensì a una creatura che i tuoi problemi li capisce e li conosce e li coglie al volo e assieme alla quale tu diventi improvvisamente capace di risolverle queste grane. Lo so, sto chiedendo l’intesa perfetta, la vita perfetta, sto chiedendo il paradiso che qui in terra noi non possiamo più vivere. Me ne rendo conto. Ma mi rendo conto anche che spesso ci sono persone che una intesa così l’hanno trovata, ma non la sanno apprezzare; mi rendo conto orripilata che ci sono persone che danno più valore a quanto guadagnano e al proprio lavoro, piuttosto che ai sentimenti; mi rendo conto che purtroppo in pochi hanno capito cosa manda avanti il mondo (ovvero l’Amore) mentre la maggior parte pensa solo a farsi la guerra per guadagnare di più. Ma che te ne fai? Il denaro non ti abbraccia quando sei giù, non ti accarezza per farti addormentare, non ti dice quanto sei importante per lui e che sei la sua vita. Invece altri ancora hanno consociuto persone che hanno compreso la vera natura del motore dell’universo (astratta, dolce, consolatoria, sublime) ma pare non le tengano abbastanza in considerazione. Come sempre: chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane. Il mondo è davvero ingiusto. Ma il problema è che anche se ce ne accorgiamo lo lasciamo girare così, perchè tanto è così e sempre resterà così. Poi però non stupiamoci se la storia si ripete; con tutti i miliardi di anni di età che ha la terra e con tutti gli orrendi crimini che si sono commessi a tutte le latitudini possibili e immaginabili, io credo che ci portiamo addosso un bel fardello di colpevolezza che difficilmente ci scrolleremo di dosso. Che strano. Ho cominciato a parlare delle mie pene interiori e sono finita a sproloquiare sull’umanità. Beh che cosa volevate aspettarvi da una che è drogata naturalmente? Ritengo sia giunto il momento di rileggere tutte le stramberie che ho scritto, almeno qualcuno che le rilegge c’è!